21 novembre 2017

I CARE: m’importa… ho a cuore!

Intervento di un alunno dell'Istituto Archimede di Taranto: Muzzioli Sabrina

“La scuola è l’unica differenza che c’è tra l’uomo e gli animali. Il maestro dà al ragazzo tutto quello che crede, ama, spera. Il ragazzo crescendo ci aggiunge qualche cosa e così l’umanità va avanti”.

Il pensiero pedagogico di Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana sono ancora indiscutibilmente attuali; il suo spirito e l’impresa da lui realizzata rappresenta una concreta opportunità per la realizzazione di una scuola inclusiva e attenta ai bisogni dei ragazzi.

Don Milani ha saputo introdurre una pedagogia della comunicazione e delle parole, perché “La ricchezza degli uomini sta nella loro capacità di comunicare”; ogni uomo possiede questa capacità, cioè mettersi in relazione con gli altri, nell’esserci o generare “empatia” (Rogers). Alla base del suo metodo educativo c’è l’insegnamento della lingua, offrire l’opportunità a tutti, anche alle categorie più povere della società, di capire e comprendere il senso delle parole, per evitare si essere soppiantati dalle “classi superiori”.

Questo processo garantisce l’inclusione e il rifiuto della selezione nella scuola, quale luogo di elaborazione della coscienza personale e sociale. Don Milani non voleva una scuola dell’indottrinamento puro, ma una promozione culturale consapevole.

Una delle sfide di Don Milani è stata quella di insegnare a non subire la scuola, ma a viverla; ha insegnato a ragionare con la propria testa, a pensare criticamente. La sua scuola non è fatta di libri e programmi, ma di contatto con la realtà, con il territorio, una conoscenza della vita e delle opportunità che essa offre a ogni ragazzo. Insomma una “pedagogia dell’aderenza” al vissuto, un metodo che fa leva sullo spirito cooperativo, sulla collaborazione, sulla partecipazione ai problemi della società, su quello che oggi diciamo “didattica laboratoriale”. Su tale intelaiatura, l’educatore si trasforma da trasmettitore delle conoscenze, a costruttore di schemi logici e di contesti flessibili, un intreccio d’idee e di fatti idonei a produrre un apprendimento efficace.

Don Milani faceva leggere il giornale e attraverso le notizie insegnava la grammatica della vita. Una metodologia che va dal particolare al generale: insomma si parte dalla scuola per giungere alla vita e al mondo del lavoro.

Per questo l’I CARE significa interessarsi, preoccuparsi e prendere a cuore tutta la formazione dei giovani, per garantire loro un futuro solido, attraverso l’acquisizione di competenze  utili sia nella professione sia nella vita personale e sociale.

 

Classi 4N – 5N – Operatore della moda e dell’abbigliamento – IISS Archimede Taranto –

Docente: Prof.ssa Castronuovo Immacolata