– Il dovere dell’identità, perché non si può costruire un vero dialogo sull’ambiguità o sacrificando il bene per compiacere l’altro;
– Il coraggio dell’alterità perché colui che è diverso da me, culturalmente e religiosamente, non dovrebbe essere visto e trattato come un nemico, ma accolto come un compagno di viaggio, con la ferma convinzione che il bene di tutti risiede nel bene di tutti;
– La sincerità delle intenzioni. Perché il dialogo, come espressione autentica dell’umano, non è una strategia per raggiungere obiettivi secondari, ma un percorso di verità, che merita di essere pazientemente intrapreso per trasformare la competizione in collaborazione.
dal Messaggio di S.E. Mons. Vito Rallo