Il Centesimo anniversario della nascita del partito popolare italiano ci offre molte suggestioni su cui riflettere e di cui, in parte, poter far uso anche oggi, senza strumentalizzare.
È infatti abbastanza singolare che si celebri un tale anniversario per un partito che ha operato come tale sulla scena italiana per una manciata di anni. Si potrebbe aggiungere a quegli anni un’altra stagione, anch’essa tutto sommato breve, di vita vissuta in clandestinità o nei luoghi dell’esilio di alcuni suoi dirigenti di primo piano. Eppure permane la sensazione che la sua vita sia stata assai più lunga, sino a proiettarsi all’alba del terzo millennio. Evidentemente nel nucleo profondo di quel partito, depositato cento anni fa nel corpo ancora giovane del Novecento italiano, c’era una potenzialità genetica che oggettivamente trascendeva quel momento storico, pur così denso, tra la fine della Prima guerra mondiale e l’inizio della tragedia fascista. Il partito nasce proprio in quel momento, dentro le doglie di una stagione postbellica che il paese faticava a metabolizzare: troppi morti da piangere, troppa miseria da sopportare e, soprattutto, la consapevolezza di una guerra che per quattro anni aveva inseguito un senso che non era mai riuscita completamente a trovare. Se una parte dei cattolici, infatti, aveva ritenuto di conquistare una legittimazione politica attraverso l’intervento in guerra, alla fine ha ritenuto giustamente di costruirsi una legittimazione più genuina sensata e duratura, nella costruzione della pace, cioè nell’impegno politico.
P. Castagnetti
Il volume si avvale della collaborazione di
P. Castagnetti, Sturzo e il partito che mancava;
N. Antonetti, Luigi Sturzo e la democrazia del Novecento;
L. Prenna, “Né il trono né l’altare”:ragione sociale e anima cristiana del popolarismo;
L. Giorgi, Il Partito popolare italiano in Emilia-Romagna a difesa dei più deboli fra montagna e pianura;
L. Granelli, La concezione democratica sturziana del partito;
F. Nalgeri, Il partito come espressione di vitalità democratica e strumento di mediazione sociale