“Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia”. Il brano conclusivo delle “Beatitudini” che Gesù ha pronunciato nel meraviglioso discorso della montagna ci fa pensare ai primi secoli della cristianità. Alla letteratura agiografica che ci ha tramandato i nomi dei grandi martiri della Chiesa, che veneriamo da sempre
Ma i martiri non sono solo nel martirologio o nei nostri calendari. Non sono, cioè, solo relegati nei secoli passati, ma sono tantissimi, potremmo dire troppo sconosciuti anche ai nostri giorni. Perché le persecuzioni di cui sono vittime i cristiani nel mondo sono enormemente più numerose e asfissianti di quelle del passato, anche se in genere non fanno clamore, anzi: sembrano dare fastidio al punto tale che le istituzioni internazionali raramente mostrano di accorgersene.
Un dato dovrebbe bastare per farci rabbrividire: in tutto il mondo le vittime dell’intolleranza religiosa sono state, negli ultimi anni, 150.000, l’80% delle quali è rappresentato dai cristiani.
“Perseguitati perché cristiani. Fede cristiana e martirio oggi nel mondo” è stato il tema della conferenza tenuta dal Alfredo Mantovano, magistrato ed ex sottosegretario degli Interni, nella sua veste di presidente della delegazione italiana di Aiuto alla Chiesa che soffre, istituzione di diritto pontificio, presente dal 1947 in 23 Paesi del mondo, che pubblica periodicamente un ponderoso rapporto sulla libertà religiosa nel mondo veramente inquietante. L’incontro si è svolto nell’auditorium San Roberto Bellarmino, promosso dall’Azione cattolica della parrocchia omonima.
Nell’aprire l’incontro, il parroco don Antonio Rubino ha rimarcato il silenzio complice di tanti benpensanti che, anche nel nostro Paese, mostrano scarsa sensibilità verso una questione che è fondamentale per l’uomo e l’umanità intera. Le persecuzioni in atto in tutto il mondo riguardano tutte le più importanti religioni: anche la religione islamica è perseguitata in alcuni paesi asiatici, mentre tutte le religioni sono vietate in alcuni stati, ma in maniera preponderante sono i cristiani ad essere perseguitati e, troppe volte, uccisi. Spesso c’è molta più attenzione e sensibilità per gli animali che per gli uomini.
“Per i cristiani non c’è solo il rischio della propria vita, ma in molti Paesi c’è la privazione di tutto, in altri vi è una parvenza di libertà che non rispecchia la verità”, ha detto Alfredo Mantovano. Così, se in Corea del Nord, stato assolutista da cui nulla trapela, si ha la notizia di 150.000 cristiani nascisti, che però non possono avvalersi neppure di un sacerdote, nella Cina apparentemente aperta alle libertà, ma in concreto solo alle libertà economiche, sono state distrutte 2.000 croci dalle chiese e con esse anche molte chiese. Ma in Asia vi sono altri stati in cui i cristiani sono perseguitati, come il Turkmenistan, o il Pakistana, dove pure vi sono 4 milioni di cristiani, la cui vita però è molto penalizzata dalla legge contro la blasfemia, che trasforma in reato passibile di pena di morte anche i semplici gesti di solidarietà umana, come dissetare le donne oppresse da caldo nel lavoro dei campi (da 19 anni una donna cristiana, Bibi, è in prigione per questo e non è stata giustiziata solo per la campagna di stampa lanciata da l’Avvenire).
Mantovano ha ricordato le persecuzioni operate in Nigeria, grande Paese in cui metà della popolazione è cristiana da Boko Haram, che tiene ancora sequestrate cento giovani donne cristiane, tenute come schiave sessuali da militanti musulmani, che sembrano dimenticate dalle organizzazioni internazionali. Che dire della situazione della Siria, la cui popolazione allo stremo è ormai ridotta per milioni di profughi che l’hanno abbandonata. In Siria la presenza del cristianesimo, soprattutto copti, è tra le più antiche della storia del cristianesimo, ma ora rischia di scomparire nella generale indifferenza, poiché le case dei cristiani sono state completamente distrutte. Per finire, poi, con i recenti attentati contro i cristiani in Egitto, che hanno seminato la morte nel giorno della domenica delle Palme.
In chiusura, Mantovano, che ha ricordato le parole di papa Francesco all’Angelus di Santo Stefano: “Il mondo ci odia”, ha sottolineato come Aiuto alla Chiesa che soffre sia impegnata ad aiutare i cristiani di tutti i Paesi, attraverso ricostruzione di siti e chiese con la distribuzione della Bibbia dei bambini, che finora ha coinvolto 52 milioni di bambini di 180 lingue diverse. L’attività e le notizie dell’organizzazione possono essere seguite sul sito: www.acs-italia.org
Silvano Trivisani