“Per una Cultura della Misericordia. Oltre la globalizzazione dell’indifferenza” è il tema scelto dalla Chiesa di Taranto per celebrare il Giubileo della cultura: un’occasione specifica e particolare per dare compiutezza al significato del quale è impregnato quest’Anno santo straordinario della Misericordia, indetto dal papa Francesco per riportare nella coscienza dei credenti la dimensione dell’infinita ottobrebontà di Dio. A organizzare la celebrazione è stato il vicario episcopale per la Cultura, don Antonio Rubino, che ha puntato a coinvolgere diversi campi culturali, in una sorta di celebrazione a più voci, anche laica, che includesse la musica, il teatro e le arti visive, in un percorso unificante e coinvolgente, che fosse anche un messaggio chiaro.
“La scelta della Chiesa di Taranto -ci dice don Antonio- è stata quella di portare il segno della Misericordia nel mondo di oggi, attraverso tutte le categorie, umane, religiose e sociali, per portare il seme del Vangelo in tutti i settori in cui operiamo. Quindi è stato celebrato il giubileo dello sport, delle confraternite, dei catechisti, degli artigiani e così via. Non poteva mancare il Giubileo della cultura, che rappresenta un ambito di impegno dell’uomo ad elevare la propria dimensione umana e il proprio grado di civiltà”.
Si avverte un’esigenza particolare, all’interno della Chiesa locale, da un lato di valorizzare il dialogo con il mondo della cultura, dall’altro di accentuare quella che, qualche tempo fa, veniva definita: l’inculturazione della fede?
“Papa Francesco ha voluto che la Chiesa si mostrasse con slancio rinnovato come dispensatrice della Misericordia di Dio, aprendosi al dialogo con le varie espressioni della cultura, all’interno e all’esterno della Chiesa, sempre ricordando che l’inculturazione avviene comunque attraverso le singole persone”.
La Chiesa ha svolto per secoli un ruolo di sollecitazione nei confronti del mondo della cultura e delle arti. Se ci guardiamo intorno, ad esempio, constatiamo che a Taranto le poche esperienze importanti di arte contemporanea sono dovute proprio alla Chiesa, che ha dato vita ad opere come la concattedrale di Gio Ponti o al grande mosaico di Ferruccio Ferrazzi. Mentre in Città vecchia è quasi soltanto la Chiesa a tenere presidi culturali… “Effettivamente è così. Se la spinta alla collaborazione con i grandi maestri del Novecento si è forse un po’ attenuata, anche a causa della minor disponibilità di risorse, rispetto al passato, l’impegno a investire sulla sulla cultura e a collaborare fattivamente non è venuto mai meno. Anche se la crisi colpisce duramente tutte le forme di espressione culturale e artistica”.
Il programma del Giubileo della cultura, che ha il patrocinio morale del Comune di Taranto, dell’Università di Bari, della Camera di Commercio e della Provincia, si svolgerà mercoledì 19 ottobre, nella chiesa San Roberto Bellarmino, in corso Italia. Presiederà la preghiera l’arcivescovo Filippo Santoro, porgerà il saluto don Antonio Rubino, vicario episcopale per la cultura. Presenterà Salvatore Catapano giornalista Rai. La compagni Teatro della Fede offrirà un lavoro inedito “Amore che trabocca” di Alfredo Traversa, basato sulla parabola evangelica del Buon samaritano, ma con un occhio puntato a Madre Teresa di Calcutta, proclamata santa nello scorso mese di settembre. L’istituto “Archimede” esporrà i lavori realizzati dagli alunni. In conclusione, l’Orchestra della Magna Grecia, diretta dal maestro Piero Romano, eseguirà brani musicali e accompagnerà il coro diocesano Paisiello nell’esecuzione di alcuni canti, tra i quali il “Gloria” di Antonio Vivaldi e l’Ave Verum di Wolfgang Amadeus Mozart. L’Istituto “Archimede” esporrà i lavori realizzati dagli alunni. L’emittente televisiva Studio100 riprenderà l’evento per trasmetterlo sabato 22 ottobre alle ore 21 e domenica 23 ottobre alle ore 12.
Silvano Trevisani