Nuovo Dialogo, 24 novembre 2017

Un insegnamento sulla coerenza e sulla cura del prossimo

L'intervento di mons. Santoro al convegno su don Milani

Una grande lezione ci viene da don Milani e da questa occasione di riflessione promossa dall’Ufficio per la pastorale della cultura, guidato da don Antonio Rubino, attraverso quell'”I care” che campeggia nel titolo del convegno: la lezione alla responsabilità personale, alla salvaguardia dei diritti di tutti, a occuparsi degli altri a costo di pagare di persona.  Quell'”I care” che è contrapposto a uno dei modi più diffusi qui a Taranto per descrivere il disinteresse per tutto ciò che esula l’interesse personale“: con questa riflessione l’arcivescovo Filippo Santoro ha chiuso il convegno su don Milani, che ha fornito emozioni e provocazioni, con gli interventi degli studenti dell’Archimede, con le loro performance musicali. Quella che ci viene “girata” attraverso questo convegno e la densa relazione del professor Tanzarella, è una testimonianza concreta di come si vive a 360 gradi, di come contribuisce alla costruzione di una civiltà diversa, prendendosi cura degli altri, ha detto monsignor Santoro, che ha sottolineato come proprio in quest’ottica rientri il progetto messo in atto dalla diocesi di Taranto di prendersi cura dei poveri e dei senza tetto, testimoniato dall’inaugurazione del Centro di accoglienza notturno a Palazzo Santacroce.

“L’insegnamento di don Milani -ha aggiunto l’arcivescovo- si sollecita a esercitare lo spirito critico, tenendo alla ricerca della verità e a rifuggire la cultura dello sballo, della fuga dalla realtà e dalla verità. La costruzione della cultura della pace inizia oggi, nel nostro ambiente, nella vita di tutti i giorni attraverso il rispetto dell’altro, e si apre al mondo come diritto alla vita e alla convivenza pacifica”.

Silvano Trevisani