21 novembre 2017

Fame di verità e sete di giustizia

Il messaggio ancora attuale di don Lorenzo Milani nell'introduzione di don Antonio Rubino, vicario episcopale per la cultura

Don Lorenzo Milani è prete scomodo. Ha una grande fame di verità e una grande sete di giustizia. Il suo linguaggio forte e tagliente urta i potenti e incoraggia i deboli. Spende il suo sacerdozio per armare la povera gente di dignità e di parola perché si ribellino contro le ingiustizie sociali che offendono Dio e l’umanità. La sua guida è il Vangelo. Gli ultimi lo seguono e lo amano. I forti, dentro e fuori la Chiesa, lo temono e lo perseguitano. Lui non si arrende e pagherà duramente la propria coerenza al Vangelo[1].

Con queste chiare parole Michele Gesualdi, nel suo ultimo saggio, sintetizza l’umanità e il sacerdozio di don Lorenzo Milani. Gesualdi lo conosce bene don Lorenzo, è stato uno dei primi sei “ragazzi” per i quali ha organizzato, nella canonica di Barbiana, la scuola nel 1956 e oggi è Presidente della Fondazione don Milani.

Ho voluto introdurre con questa testimonianza di Gesualdi l’incontro di oggi e porgere il mio deferente saluto a tutti voi.

Recentemente Papa Francesco ha voluto onorare la ricorrenza dei cinquant’anni dalla morte di don Milani recandosi in pellegrinaggio a Barbiana e affermando, con la sua disarmante chiarezza, di voler “rendere omaggio alla memoria di un sacerdote che ha testimoniato come nel dono di sé a Cristo s’incontrano i fratelli nelle loro necessità e li si serve, perché sia difesa e promossa la loro dignità di persone, con la stessa donazione di sé che Gesù ci ha mostrato, fino alla croce[2].

L’incontro di oggi è stato pensato per far memoria del gesto del Papa, dedicandolo particolarmente ai numerosi studenti dell’Istituto Archimede, qui presenti, che nelle settimane scorse hanno già approfondito, con i loro insegnanti, il magistero di vita e la pedagogia scolastica di don Lorenzo.

Il Papa stesso nel suo discorso, tenuto nel giugno scorso a Barbiana, si è rivolto ai giovani augurando loro un “futuro che si apra su orizzonti più positivi” e il Suo ringraziamento agli insegnanti e a tutti gli educatori che si pongono a servizio della crescita delle nuove generazioni, lo facciamo nostro in quest’occasione: “La vostra è una missione piena di ostacoli ma anche di gioie. Ma soprattutto è una missione… di amore, perché non si può insegnare senza amare e senza la consapevolezza che ciò che si dona è solo un diritto che si riconosce, quello di imparare. E da insegnare ci sono tante cose, ma quella essenziale è la crescita di una coscienza libera, capace di confrontarsi con la realtà e di orientarsi in essa guidata dall’amore, dalla voglia di compromettersi con gli altri, di farsi carico delle loro fatiche e ferite, di rifuggire da ogni egoismo per servire il bene comune”.

Concludo ringraziando tutti per la gradita e numerosa presenza e desidero darvi la piacevole notizia che Michele Gesualdi, Presidente della Fondazione don Lorenzo Milani, ci ha inviato un lungo e articolato messaggio che penso sia opportuno leggere oggi in una breve sintesi, ma che potrete trovare per intero sul sito della Parrocchia San Roberto.

 

[1] M. Gesualdi, Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana, Edizioni San Paolo, Milano 2017, p. 25.

[2] Papa Francesco, Discorso commemorativo, Visita alla tomba di don Lorenzo Milani, martedì 20 giugno 2017.