Famiglia Cristiana, n°50-2017

Fame di verità e sete di giustizia

Incontro a Taranto su don Lorenzo Milani

Una grande lezione ci viene da don Milani e da questa occasione di riflessione promossa dal Vicario Episcopale per la Cultura: la lezione alla responsabilità personale, alla salvaguardia dei diritti di tutti, a occuparsi degli altri a costo di pagare di persona”.

Con queste parole S. E. mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, ha espresso il significato dell’appuntamento diocesano che si è svolto per ricordare la visita del Papa a Barbiana, nel cinquantesimo della morte di don Milani.

Il tema dato all’incontro “I Care. Don Lorenzo Milani: l’uomo, il prete, l’educatore”, si è svolto il 21 novembre presso la Chiesa San Roberto di Taranto. Gli interlocutori principali sono stati un migliaio di studenti dell’Istituto Archimede, della città Jonica.

Don Antonio Rubino, Vicario Episcopale per la Cultura, ha definito, con le parole di un testimone Michele Gesualdi, la figura del prete di Barbiana: Don Lorenzo Milani è prete scomodo. Ha una grande fame di verità e una grande sete di giustizia. Il suo linguaggio forte e tagliente urta i potenti e incoraggia i deboli. Spende il suo sacerdozio per armare la povera gente di dignità e di parola perché si ribellino contro le ingiustizie sociali che offendono Dio e l’umanità. La sua guida è il Vangelo. Gli ultimi lo seguono e lo amano. I forti, dentro e fuori la Chiesa, lo temono e lo perseguitano. Lui non si arrende e pagherà duramente la propria coerenza al Vangelo.

Di Michele Gesualdi, presidente della Fondazione don Lorenzo Milani, è stato letto un lungo e articolato messaggio, al quale si è collegato nel suo intervento il prof. Sergio Tanzarella che ha saputo mantenere alta l’attenzione dei presenti, dando una lettura dei problemi che oggi incombono sul territorio tarantino alla luce dell’insegnamento del parroco di Barbiana. “Questo è un appello alla responsabilità. Un appello – ha concluso il relatore – che riguarda voi, cari giovani, ma prima di tutto noi, adulti, chiamati a vivere la libertà di coscienza in modo autentico, come ricerca del vero, del bello e del bene, pronti a pagare il prezzo che ciò comporta”.