16 Giugno 2017

La Via Dolorosa. Celebrare e Testimoniare

Le meditazioni sono offerte da S. E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo Metropolita di Taranto

Riti di Introduzione

S: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

A: Amen.

S: Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.

A: E con il tuo spirito.

S: Fratelli e sorelle, attraverso il racconto evangelico della Passione, Dio ci invita a partecipare al cammino doloroso del Figlio per giungere con Lui alla gioia della Pasqua. Percorrendo la Via Crucis non vogliamo, dunque, essere solo spettatori, ma compagni di cammino. Ogni personaggio della Passione è specchio e ammonimento per noi: ci spinge a considerare quale sia la nostra situazione dinanzi a Dio. Ma soprattutto Gesù, l’uomo dei dolori, ci invita a vivere le sofferenze nostre e quelle di tutta l’umanità in unione con lui. Consideriamo la fecondità dell’amore di Cristo! Contempliamo il frutto della sua offerta sulla Croce: il dono dello Spirito, che raccoglie tutti gli uomini in unità e rinnova l’universo.

S: Signore, che ti sei fatto uomo per salvarci, abbi pietà di noi.

A: Signore, pietà.

S: Cristo, che sei morto in croce per noi, abbi pietà di noi.

A: Cristo, pietà.

S: Signore, che ci hai riaperto la via del cielo, abbi pietà di noi.

A: Signore, pietà.

Preghiamo

Illumina, Padre, con la luce dello Spirito noi tuoi figli, perché la meditazione della Via della Croce ci induca a vivere il mistero del dolore in unione con il tuo Figlio, crocifisso per la nostra salvezza. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A: Amen.

  

 Purificami, o Signore:

sarò più bianco della neve

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;

nel tuo affetto cancella il mio peccato

e lavami da ogni mia colpa,

purificami da ogni mio errore. Rit.

Il mio peccato, io lo riconosco;

il mio errore, mi è sempre dinanzi;

contro te, contro te solo ho peccato;

quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. Rit.

 

I stazione

Gesù è condannato a morte

 

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27,22-23. 26)

 “Chiese loro Pilato: “Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?”. Tutti gli risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli disse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora gridarono più forte: “Sia crocifisso!”. Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso”. Tutte le volte in cui rifiutiamo la presenza di Gesù nella nostra vita, ignorando il suo amore, ci associamo a quanti lo condannarono.Egli, tuttavia, nella sua misericordia continua a stare dalla nostra parte: ci sceglie, ci perdona, ci abbraccia.In questa Via della Croce guardiamo a Cristo che, condannato, continua ad amarci. Accogliamolo con amore, come lo accolse sua Madre Maria.

Intercessioni

S: Tu che sei innocente.

A: Rendi più giusto il mondo.

S: Tu che sei buono.

A: Rendi più giusto il mondo

S: Tu che sei misericordioso.

A: Rendi più giusto il mondo

 Preghiamo:

Fa, o Signore Gesù, che in questo pio esercizio possiamo accogliere con semplicità di cuore il Tuo amore infinito. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen

Ti saluto, o Croce santa,

che portasti il Redentor;

gloria, lode, onor ti canta

ogni lingua ed ogni cuor.

 

Sei vessillo glorioso di Cristo,

sei salvezza del popol fedel.

Grondi sangue innocente sul tristo

che ti volle martirio crudel.

 

Grande è il mondo, ma è più grande Colui dal quale il mondo è stato fatto. Bello è il mondo, ma più bello è Colui dal quale il mondo è stato fatto. Attraente è il mondo, ma più amabile è Colui dal quale il mondo è stato fatto” (Agostino, Discorsi 96, 4,4).

 

 

 

 

 

II stazione

Gesù è caricato della Croce

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27, 27-31)

 “I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa.  Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: “Salve, re dei Giudei!”. Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo”.

 

Abbracciare la croce è abbracciare la propria vita, giorno dopo giorno. Gesù non si sottrasse al cammino della propria vita.La croce è seguire Gesù nelle circostanze della vita. In esse Gesù parla con noi: nelle difficoltà, nelle ore liete, in tutto quello che viviamo, nelle stesse contraddizioni. Gesù cammina con noi per aiutarci ad abbracciare la nostra vita. A dire il nostro “”. La croce è il simbolo della vita.

 

Intercessioni

S: Tu che porti le nostre colpe.

A: Perdona le nostre colpe.

S: Tu che sei il Santo di Dio.

A: Perdona le nostre colpe.

S: Tu che sei l’Agnello senza macchia.

A: Perdona le nostre colpe.

Preghiamo:

Signore Gesù, che per amore hai abbracciato la croce, dacci la grazia di seguirti fedelmente vivendo la nostra vita quotidiana con forza e serenità. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen

 

Ti saluto, o Croce santa,

che portasti il Redentor;

gloria, lode, onor ti canta

ogni lingua ed ogni cuor.

Tu nascesti fra braccia amorose

d’una Vergine Madre, o Gesù.

Tu moristi fra braccia pietose

d’una croce che data ti fu.

 

“Noi siamo purificati dall’umiltà di Cristo: se egli non si fosse umiliato facendosi obbediente fino alla morte di croce (cf. Fil 2,8), il suo sangue non sarebbe stato versato per la remissione dei peccati, cioè per la nostra purificazione” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni 119, 4).

 

 

 

 

 

III stazione

Gesù cade per la prima volta

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Dal libro del profeta Isaia (53,4-6)

 “Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti”.

 

Il Figlio di Dio nel percorso della sua vita terrena cade per terra, davanti a tanti che per la Pasqua erano andati a Gerusalemme. Nella sua caduta, nel suo sfinimento ci sono le nostre cadute. Gesù cade per la prima volta per sollevarci. Quante volte siamo caduti! Per fragilità o per orgoglio. Succede sempre quando vogliamo risolvere da soli i nostri problemi, le nostre tentazioni, le nostre battaglie della vita. Gesù nella sua caduta le ha prese su di sé perché noi, come Lui, ci rialzassimo, per continuare il nostro cammino anche se doloroso.

 

Intercessioni

S: Tu che sei l’umile di cuore.

A: Insegnaci l’umiltà del cuore.

S: Tu che sei venuto a servire.

A: Insegnaci l’umiltà del cuore.

S: Tu che hai amato gli ultimi.

A: Insegnaci l’umiltà del cuore.

Preghiamo:

Signore Gesù, che ci hai amati infinitamente, concedici la forza di rialzarci dalle nostre cadute ( peccato) e di vivere nella tua grazia. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen

 

 

Ti saluto, o Croce santa,

che portasti il Redentor;

gloria, lode, onor ti canta

ogni lingua ed ogni cuor.

O Agnello divino immolato

sull’altar della croce, pietà!

Tu che togli dal mondo il peccato,

salva l’uomo che pace non ha.

“Sarebbe stata ben poca l’umiltà di nostro Signore se si fosse risolta nel nascere per noi: vi aggiunse anche che si degnò di morire per noi mortali. Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce (Fil 2, 8)” (Agostino, La fede e il simbolo, 5, 11).

 

 

 

 

 

IV stazione

Gesù incontra sua madre

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca (2,34-35. 51)                                                   

“Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”. Sua Madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore”.

 

Nel cammino verso il Calvario, Gesù incontra sua madre, la Mater Dolorosa. Nei loro sguardi si percepisce che entrambi, aperti al disegno del Padre sulla redenzione dell’umanità, continuano la loro strada dolorosa. Pensiamo allo sguardo della Madonna rivolto a suo Figlio che porta la Croce, mentre i soldati lo percuotono e il popolo lo ingiuria. Il Suo sguardo, pieno di lacrime e di tenerezza, dice al figlio che è lì per lui. Quando la nostra fede è oggetto di derisione, chiediamo alla Vergine addolorata il suo sguardo materno che c’incoraggi a continuare la nostra testimonianza. Lei ci accompagni e ci aiuti a vivere la nostra missione di testimoniare la fedeltà al Figlio suo il cui amore per noi è più grande della morte.

 

Intercessioni

S: Madre addolorata.

A: Prega per noi.

S: Madre dal cuore trafitto.

A: Prega per noi.

S: Sollievo dei sofferenti.

A: Prega per noi.

Preghiamo.

Signore Gesù, che hai reso partecipe della tua Passione la Vergine Maria, concedici di partecipare con fede alle tue sofferenze per raggiungere insieme a Lei la gloria della risurrezione. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

 

Ti saluto, o Croce santa,

che portasti il Redentor;

gloria, lode, onor ti canta

ogni lingua ed ogni cuor.

Del giudizio nel giorno tremendo

sulle nubi del cielo verrai:

piangeranno le genti vedendo

qual trofeo di gloria sarai

 

“Amico, rimani unito a Dio, dal quale sei stato creato uomo; rimani attaccato a lui, confida in lui, invoca lui, la tua forza è lui. Digli: In te, Signore, è la mia forza (Sal 55, 4)” (Agostino, Discorsi 97, 4).

 

 

 

 

 

 

 

V stazione

Gesù è aiutato dal cireneo

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27,31-32)

“Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce”.

 

La stazione del cireneo rappresenta gli uomini che si uniscono al Signore Gesù per portare la croce. I cirenei sono tutti quelli che uniti a Cristo, anche senza saperlo e volerlo, sono con Cristo, lo aiutano, gli rendono testimonianza nella loro vita. Noi aiutiamo Gesù quando siamo suoi testimoni facendoci prossimo ai malati, agli emarginati, a famiglie in difficoltà, a quanti consideriamo stranieri. Il volto di Gesù è impresso nel volto di ogni cireneo. Divenendo cirenei, ogni giorno portiamo la presenza di Gesù, speranza del mondo, accanto a quelli che aspettano la sua venuta quotidiana per continuare a sperare.

 

Intercessioni

S: Per una carità più viva.

A: Signore, noi ti preghiamo.

S: Per una disponibilità più generosa.

A: Signore, noi ti preghiamo.

S: Per un cuore più grande.

A: Signore, noi ti preghiamo.

Preghiamo:

Signore Gesù, che accogliesti con gratitudine l’aiuto di Simone il Cireneo, concedici la grazia di confortare le sofferenze dei fratelli con la nostra carità. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

 

Signore, dolce volto

di pena e di dolor,

o volto pien di luce

colpito per amor.

Avvolto nella morte

perduto sei per noi.

Accogli il nostro pianto,

o nostro Salvator.

 

“Con il segno della croce si descrive tutto l’agire del cristiano: compiere in Cristo opere buone, a Lui aderire con perseveranza, sperare le cose celesti, non profanare i sacramenti” (Agostino, La dottrina cristiana 2, 41,62).

 

 

 

 

 

VI stazione

La Veronica asciuga il volto di Gesù

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal libro dei Salmi (27,8-9)

 “Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!” Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza”.

 

Il volto di Gesù, rimasto impresso sul lino della Veronica, è il volto dell’amore infinito di Dio che, per amore dell’uomo, ne abbraccia la debolezza e le sofferenze, come lo testimoniano il lino della Veronica e il Santo Sudario conservato a Torino. Il volto di ognuno di noi riceve la sua identità quotidiana da ciò che fissiamo: se fissiamo la vanità, il nostro volto è vuoto; se fissiamo la distrazione, il nostro volto sarà distratto, se fissiamo il volto di Cristo, ci avviciniamo a Lui partecipando alla sua vita. Immedesimandoci nel volto vivo di Gesù, il nostro volto riflette misericordia, amore, perdono, accoglienza. Fissiamo l’amore eterno di Dio e il nostro volto cambierà, sarà nuovo.

 

Intercessioni

S: Nell’ammalato e nel sofferente.

A: Signore, fa’ che vediamo il tuo volto.

S: Nell’affamato e nell’abbandonato.

A: Signore, fa’ che vediamo il tuo volto.

S: Nel bisognoso e nel povero.

A: Signore, fa’ che vediamo il tuo volto.

Preghiamo:

Signore Gesù, dacci la grazia di fissare sempre il tuo volto perché il nostro operare sia segno visibile della tua misericordia,  del tuo amore, della tua accoglienza. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

Nell’ombra della morte

Resistere non puoi.

O Verbo nostro Dio

in croce sei per noi.

Nell’ora del dolore

Ci rivolgiamo a Te.

Accogli il nostro pianto,

o nostro Salvator.

Sta a noi trasformare la nostra vita attraverso la sua croce, deponendo su quel patibolo il male che abbiamo contratto, per essere giustificati nella sua resurrezione… Muoia dunque il peccato, e dal sepolcro venga fuori la giustizia” (Agostino, Discorsi 236,

 

 

 

 

 

VII stazione

Gesù cade la seconda volta

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dalla lettera agli Ebrei (4,15)

 “Noi non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato”.

 

Gesù nella sua via crucis cade per la seconda volta. Noi cadiamo nuovamente per superficialità, per leggerezza, per dimenticanza di Dio. Gesù, tuttavia, non abbandona la sua creatura alle sue cadute, anche se cade una due volte l’aiuta sempre a rialzarsi. Il santo, dice Sant’Ambrogio, non è chi non cade ma chi, dopo essere caduto, si rialza sempre di nuovo, confidando nella forza del Signore e nella fiducia degli altri di essere riaccolto. Chiediamo al Signore che ci sollevi in continuazione e ci conceda di aiutare chi è recidivo, abbandonando il nostro giudizio negativo su di lui.

 

Intercessioni

S: Signore, distruggi la guerra.

A: Noi ti preghiamo.

S: Signore, spegni il fuoco della violenza.

A: Noi ti preghiamo.

S: Signore, dona la pace.

A: Noi ti preghiamo.

Preghiamo:

Signore Gesù, a noi che cadiamo a causa della nostra fragilità, dà la grazia di stare in piedi e di continuare a seguirti. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

O capo insanguinato

del dolce mio Signor,

di spine incoronato,

trafitto dal dolor.

Perché son sì spietati

gli uomini con te?

Ah, sono i miei peccati!

Gesù, pietà di me!

 

“Lungi da noi pensare che con la morte abbia finito di amarci Colui che non è finito con la morte… non sarebbe, col suo amore, arrivato fino alla morte, se poi con la morte fosse finito il suo amore per noi”. (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 55, 2).

 

 

 

 

 

VIII stazione

Gesù esorta le donne di Gerusalemme

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Luca ( 23,27-29.31)

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”.Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.

 

Lungo il cammino della croce, Gesù si ferma a incontrare  donne di Gerusalemme che accompagnavano sua madre.  Esse, piangendo, volevano consolarlo ma fu lui a consolarle, a confortarle, incoraggiandole ad aver cura dei loro figli perché stavano per venire momenti difficili. Era vicina la guerra dei romani con quelli di Palestina. La stessa Gerusalemme sarebbe stata distrutta causando morti e rifugiati. Gesù ci sostiene sempre nei momenti difficili, ringraziamolo dal profondo del cuore.

 

Intercessioni

S: Signore, irradiazione della gloria del Padre.

A: Abbi pietà di noi.

S: Cristo, splendore dell’eterna gloria.

A: Abbi pietà di noi.

S: Signore, volto della misericordia divina.

A: Abbi pietà di noi.

Preghiamo:

Signore Gesù, nostra vita e nostro conforto, noi ti adoriamo e ti ringraziamo (vogliamo seguirti:), sostienici nella missione di dare sempre speranza a chi è in difficoltà. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

Nell’ora della morte

Il Padre ti salvò.

Trasforma la mia sorte:

con te risorgerò.

Contemplo la tua Croce,

trionfo del mio re,

e chiedo la tua pace:

Gesù, pietà di me.

 

“Crescete in Cristo, rafforzatevi nella fede, vegliate intenti alle opere buone, e rimanete fedeli al legno della croce, che vi consente di attraversare il mare” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 2, 16).

 

 

 

 

 

IX stazione

Gesù cade per la terza volta

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-29)

 “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

 

Il Cireneo, ad un certo punto, lascia la croce affinché sia Gesù a portarla da solo nell’ultimo tratto verso il Calvario. Ma Gesù cade per la terza volta. Quale forza lo fa rialzare? Il suo infinito amore per noi. Lui percorre gli ultimi passi che mancano per arrivare al Calvario, con quella forza di amore che, perdonandoci sempre, ci dona una vita più grande di quella fatta di dolore e di dimenticanza di Dio.   Accompagniamo Gesù nell’ultimo tratto verso il Calvario unendoci sempre più strettamente a Lui, la nostra vita, disponendoci a perdonare ancora una volta chi cade di nuovo.

 

Intercessioni

S: Per una vita più sobria e austera.

A: Ci assista la tua potenza, Signore.

S: Per una mentalità più evangelica.

A: Ci assista la tua potenza, Signore.

S: Per un mondo più sano e giusto.

A: Ci assista la tua potenza, Signore.

Preghiamo:

Signore Gesù, sostieni la nostra debolezza nel non volere perdonare ancora chi manca nei nostri riguardi, rendici umili e capaci di misericordia infinita. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

Signore, ascolta: Padre perdona!

Fa che vediamo il tuo amore.

 

A te guardiamo, Redentore nostro;

da te speriamo gioia di salvezza,

fa’ che troviamo grazia di perdono.

 

“Cristo ci ha dato un comandamento nuovo: di amarci gli uni gli altri, come Lui ci ha amati. È quest’amore che ci rinnova, rendendoci uomini nuovi, eredi del Testamento Nuovo, cantori del cantico nuovo” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 65, 1).

 

 

 

 

 

X stazione

Gesù è spogliato delle sue vesti

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (19,23-24)

 “I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”. Così si compiva la Scrittura, che dice: “Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte”.

 

Il Figlio di Dio è  spogliato delle sue vesti. Gesù non ha addosso più niente, completamente povero nella sua nudità di condannato. E’ vestito solo di amore e del desiderio di fare la volontà del Padre. E’ bello essere poveri di tutto, ma ricchi della presenza del Signore: poveri di tutto, ma ricchi di amore; poveri di tutto, ma ricchi della capacità di donare, di soccorrere i nostri fratelli; poveri di parole, ricchi di silenzio davanti al mistero del dolore del Figlio di Dio; ricchi di tutto ciò che apre il cammino al Regno di Dio.

 

Intercessioni

S: Perché sia sempre rispettata la dignità dell’uomo.

A: Signore, noi ti preghiamo.

S: Perché l’uomo non sia mai privato della sua libertà.

A: Signore, noi ti preghiamo.

S: Perché ogni uomo veda negli altri dei fratelli.

A: Signore, noi ti preghiamo.

Preghiamo:

Signore Gesù, spogliati di noi stessi rivestici della tua grazia per seguirti con purezza di cuore nei quotidiani inganni della vita. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

 

Signore, ascolta: Padre perdona!

Fa che vediamo il tuo amore.

Ti confessiamo ogni nostra colpa;

riconosciamo ogni nostro errore;

e ti preghiamo: dona il tuo perdono.

“Si sa, che per esser crocifisso fu spogliato delle sue vesti e, morto, fu avvolto in un lenzuolo; e tutta la sua passione è la nostra purificazione” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 55, 7).

 

 

 

 

 

XI stazione

Gesù è inchiodato sulla croce

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27,37-42)

 “Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: “Costui è Gesù, il re dei Giudei”. Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: “Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!”. Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: “Ha salvato altri, non può salvare se stesso! E’ il re d’Israele: scenda ora dalla croce e crederemo in lui”.

 

Il Figlio di Dio è inchiodato su una croce. Gesù accoglie questo patibolo riservato ai malfattori, dolore e insieme vergogna davanti alla gente. Le circostanze della vita, anche le più dure, sono una modalità  con cui Dio ci parla. Esse, perciò, non sono una maledizione o un rinnegare la vita, ma l’indicazione di un cammino per dire “” a Gesù, il nostro Salvatore.

 

Intercessioni

S: Tu sei il Crocifisso che salva.

A: Perdonaci, o Signore.

S: Tu sei il Crocifisso che ama.

A: Perdonaci, o Signore.

S: Tu sei il Crocifisso che dona.

A: Perdonaci, o Signore.

Preghiamo:

Signore Gesù, tu che sulla Croce, amando la tua Chiesa l’hai generata, fa’ che, seguendo il tuo esempio, ogni nostro dolore generi vita per noi e i nostri cari. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

 

Signore, ascolta: Padre perdona!

Fa che vediamo il tuo amore.

O buon Pastore, tu che dai la vita;

Parola certa, Roccia che non muta:

perdona ancora, con pietà infinita

 

“Consegnato perché fosse crocifisso, Lui stesso portò la propria croce (cf. Gv 19,17), diede una lezione di padronanza e mostrò, andando lui avanti, che cosa debba fare chi vuole seguirlo” (Agostino, Discorsi 218, 2).

 

 

 

 

XII stazione

Gesù muore in croce

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27,45-50.54)

 “A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alla tre di pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabctàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!”. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: ”Davvero costui era Figlio di Dio!”.

 

La Via Crucis di Gesù arriva al termine, muore inchiodato su una croce. Ma sulla croce Gesù diventa la salvezza del mondo. Nelle sua adorabili mani distese Gesù abbraccia il cielo e la terra, l’universo intero, la vita di  ognuno di noi con virtù,  meriti e difetti. Egli ci abbraccia totalmente nell’offerta totale della sua vita. La sua morte, infatti, manifesta il suo infinito amore per l’umanità di generazione in generazione. Sperimentiamo l’amore infinito di Cristo, sconosciuto per il mondo, sconosciuto molte volte anche a noi, fissando in silenzio Lui che muore per noi, i suoi amici.

 

Intercessioni

S: Sei morto per la nostra salvezza.

A: Noi ti rendiamo grazie.

S: Con la tua morte hai vinto la morte.

A: Noi ti rendiamo grazie.

S: Ci hai riaperto il Cielo.

A: Noi ti rendiamo grazie.

 Preghiamo:

Signore Gesù, che per la salvezza di tutti gli uomini hai disteso le braccia sulla croce, fa’ che la nostra vita sia segno e testimonianza della tua redenzione. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

Noi crediamo in te, o Signor,

noi speriamo in te, o Signor,

noi amiamo te, o Signor,

tu ci ascolti, o Signor.

 

“Nella morte di Cristo morì la morte, perché la vita, morta in lui, uccise la morte e la pienezza della vita inghiottì la morte. La morte fu assorbita nel corpo di Cristo. Così diremo anche noi quando risorgeremo, quando ormai trionfanti canteremo: O morte dov’è la tua vittoria? (1 Cor 15, 55)” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 12, 11). 

 

 

 

 

XIII stazione

Gesù è deposto dalla croce

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27,55. 57-58)

 C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.

 

Gesù, deposto dalla croce, è accolto nelle braccia di Maria. La Nostra Signora della Pietà, accoglie con dignità e con tutto il suo dolore, il Figlio Gesù. Nostra Signora ci insegni ad accogliere Gesù, Dio infinito, nella nostra vita e ad offrirci con fiducia a Lui.

 

Intercessioni

S: Perché sappiamo rimanere sulla croce con fede.

A: Signore, ascolta la nostra preghiera.

S: Perché la croce non sia motivo di ribellione.

A: Signore, ascolta la nostra preghiera.

S: Perché sappiamo accogliere la croce come dono.

A: Signore, ascolta la nostra preghiera.

Preghiamo:

Signore Gesù, guarda la sofferenza del cuore della tua Santa Madre e, per la sua materna intercessione e dei santi che stavano con lei ai piedi della croce, fa’ che otteniamo con gli eletti il dono della tua ricompensa eterna. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

 

Noi cerchiamo te, o Signor,

noi preghiamo te, o Signor,

noi cantiamo a te, o Signor,

tu ci ascolti, o Signor.

“Dio è stato glorificato in lui, in quanto egli non è venuto a fare la sua volontà ma la volontà di colui che lo ha mandato, Dio a sua volta lo glorificherà in sé, concedendo eterna immortalità alla natura umana, in virtù della quale è Figlio dell’uomo e che è stata assunta dal Verbo eterno” (Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 63, 3).

 

 

 

 

XIV stazione

Gesù è deposto nel sepolcro

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo:

Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27, 59-61)

 Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse n un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria.

 

Con la quattordicesima stazione termina il pio esercizio della Via Crucis. Il venerdì Gesù viene deposto nel sepolcro. Egli scende nel cuore della terra, nel cuore degli uomini. Tuttavia, all’alba del terzo giorno, il sepolcro è vuoto. Quell’amore più forte della morte, che non poteva dissolversi nel sepolcro, ha vinto la morte e il male nella sua radice. Vince il bene, vince la grazia, vince il perdono, vince l’amore. Il sepolcro vuoto annuncia la risurrezione di Gesù. Gesù risorto diviene la fonte della nostra speranza. Noi con la fede in Lui lo incontriamo nella Chiesa, nei suoi sacramenti, in ogni volto umano, nella nostra vita irrorata dalla vita del Cristo  risorto.

 

Intercessioni

S: Per la tua umiliazione.

A: Rendici più generosi nel bene.

S: Per la tua sofferenza e la tua croce.

A: Rendici più generosi nel bene.

S: Per la tua morte e sepoltura.

A: Rendici più generosi nel bene.

Preghiamo:

Signore Gesù, sopra il tuo popolo che ha meditato devotamente la tua passione e morte di Croce, scenda copiosamente la tua benedizione e con essa il perdono, il conforto, l’aumento della fede, la certezza della redenzione. Tu che vivi e regni per sempre.

A: Amen.

 

 Sei con noi, Signor, sei con noi:

nella gioia tu sei con noi,

nel dolore tu sei con noi,

tu per sempre sei con noi.

“Figura ripugnante quella del crocifisso! Ma dalla sua bruttezza venne fuori una splendida bellezza. Quale? Quella della resurrezione. Poiché tu per la tua formosità sei il più bello tra i figli dell’uomo (Sal 44,3)” (Agostino, Discorsi 254, 5).

 

 

 

 

 

 

Conclusione

S: Fratelli, abbiamo ripercorso nello spirito il cammino della croce, che ci ha riportato la salvezza. Invochiamo umilmente la misericordia infinita del Padre perché la grazia di Gesù salvatore, morto e risorto, redima e rinnovi il mondo.

L: Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.

 

L: Per la Chiesa, Sposa di Cristo, purificata dal sangue sparso sulla croce. Preghiamo.

A: Ascoltaci, o Signore.

 L: Per il nostro Papa Francesco, per il nostro Arcivescovo Filippo, ministri della riconciliazione e del perdono. Preghiamo.

A: Ascoltaci, o Signore.

L: Per i nostri fratelli chiamati, nel dolore del corpo e dello spirito, a condividere la passione del tuo Figlio. Preghiamo.

A: Ascoltaci, o Signore.

L: Perché la speranza della gloria ci dia la forza di seguire fedelmente ogni giorno, con la nostra croce, Gesù nostro Fratello e nostro Maestro. Preghiamo.

A: Ascoltaci, o Signore.

 

S: O Dio onnipotente ed eterno, che hai abbandonato il tuo unico Figlio alla morte di croce perché tutti noi, chiamati a morire con Lui, potessimo con Lui rinasce alla vita, donaci di entrare nella sua gloria di Signore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli.

A: Amen.

 

S: Il Signore sia con voi.

A: E con il tuo spirito.

S: Guarda con amore, Padre, questa tua famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei nemici e a subire il supplizio della croce. Per Cristo nostro Signore.

A: Amen.

S: Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

A: Amen.

S: Andate in pace.

A: Rendiamo grazie a Dio.